Come diventare un coach agile

Coaching

Pubblichiamo volentieri in italiano la traduzione di un post apparso sul nostro blog internazionale a firma di Martin von Weissenberg, coach di agile42. L’occasione è il webinar gratuito “How to become an Agile Coach” che Martin terrà mercoledì 23 giugno alle 11:00 insieme a Magnus Kollberg, altro coach agile42.

Sembra esserci un comune malinteso su cosa significhi essere un coach agile. Il coaching è ben compreso e i maggiori fornitori di certificazioni di coaching agile sono d’accordo ed hanno concordato una definizione. Tuttavia, l’agile coach viene costantemente ridotto a qualcosa di simile a uno Scrum Master multi-team e le aziende che propongono coaching agile hanno difficoltà a spiegare il valore che questa attività può portare ai loro clienti. Cosa sta succedendo?

Con questo post sul blog, daremo uno sguardo serio e approfondito alla professione del coach agile e verremo a capo di alcuni dei malintesi. Si spera che troverete una spiegazione chiara e comprensibile di cosa è (e non è) un coach agile, cosa fa (e non fa),  quale valore può portare nella azienda, oltre ad alcuni suggerimenti e trucchi su come diventare un coach agile.

Webinar: How to Become an Agile Coach

Perché vi dovreste fidate di me

Lavoro come coach agile professionista dal 2008 e ho oltre 12.000 ore di coaching agile e 1.500 ore di training agile al mio attivo. Ogni anno esercito tra le 600 e le 1.000 ore di coaching agile sul campo, oltre a training, scrittura di articoli, interventi pubblici ed attività di  tutoraggio.

Sono l’orgoglioso detentore di una certificazione Certified Enterprise Coach® (CEC) dal 2015 e un membro del team che esamina ed accetta le domande di Certified Team Coach® (CTC) presso la Scrum Alliance. In altre parole, altri coach agili altamente qualificati sono dell’opinione che io conosca il coaching agile e si fidano di me per guidare e valutare i coach candidati.

Ulteriori letture: Martin è uno degli autori del libro The Hitchhikers Guide to Agile Coaching (Guida al Coaching Agile per Autostoppisti) che puoi scaricare gratuitamente.

Cos’è un coach agile?

Un agile coach è un “servant leader” che aiuta le organizzazioni a trasformarsi verso livelli più elevati di agilità. I coach agili utilizzano le tecniche di coaching e facilitazione, oltre ai metodi di managment in campo complesso, per aiutare l’organizzazione del cliente a vedere e capire cosa sta succedendo, trovare le proprie soluzioni ai propri problemi e mettere in atto tali soluzioni.

Stando a Wikipedia, il coaching ha le sue radici nella parola “coach” (trad: carrozza o pullman o vettura), che significa “ …trasportare le persone da dove sono a dove vogliono essere”.  Un puro coach aiuta il cliente in un viaggio alla scoperta e al miglioramento di sé, e tutte le soluzioni devono provenire dal cliente.

Al contrario, un coach agile dovrebbe portare sia competenza che esperienza. Ciò richiede un attento equilibrio tra il puro coaching, l’insegnamento ed il tutoraggio da un lato, ed il fornire consigli, la consulenza, e la contrattazione dall’altro. Potremmo forse parlare più di “trasformazione” che di “trasporto”, poiché implica che il soggetto del coaching [agile] deve trasformarsi attivamente in qualcosa di nuovo e diverso.

Sono necessari metodi di management in campo complesso perché le organizzazioni sono complesse. Non approfondirò l’argomento qui, ma il punto chiave è che non puoi progettare a-priori un sistema complesso. Invece devi lasciarlo crescere, osservando ciò che emerge e rafforzando o riducendo ciò che vedi. Un coach agile cerca di “spingere” l’organizzazione verso un modo migliore di operare (che presumibilmente coinvolge metodi lean e agili) e la direzione del cambiamento è più importante dell’obiettivo. Facendo interventi di vario genere, un coach agile può generare piccoli ma permanenti cambiamenti nel modo in cui l’organizzazione si comporta. Spesso i risultati sono diversi da come si erano immaginati inizialmente.

I coach agili lavorano a vari livelli nell’organizzazione, ma sempre in contesti in cui ci sono alcuni team che hanno bisogno di organizzarsi in modo efficace. Il campo di lavoro è ampio e comprende i prodotti ed i servizi, le competenze ed i ruoli, la struttura organizzativa, l’infrastruttura IT ed i servizi sul posto di lavoro, i processi di gestione agile/lean, la facilitazione nella creazione ed implementazione della strategia, e molto altro ancora.

In un’organizzazione tradizionale, i coach agili sono spesso posizionati nella gerarchia direttamente sopra gli Scrum Master, o talvolta in un’unità separata che fornisce, ad esempio, servizi di sviluppo di processo ad altre unità. Nelle organizzazioni piatte o “teal” [teal-organization non è traducibile] i confini sono più sfumati, ma i coach agili generalmente hanno la capacità di assumersi responsabilità maggiori rispetto agli Scrum Master.

Cosa fa un coach agile?

Un coach agile farà ovviamente da coach, ma insegnerà e guiderà anche le persone. Aiuta a visualizzare cosa sta succedendo e funge da specchio per l’organizzazione, aiutando le persone a vedere le cose come sono. I coach agili facilitano il lavoro, conducono workshop e riunioni, e aiutano le persone a prendere buone decisioni. Curano la formazione anche dei nuovi Scrum Master e coach agili, insegnando e facendo da mentore a potenziali candidati all’interno dell’organizzazione, mostrando loro in cosa consiste il lavoro (ovvero agendo come modelli del ruolo) e vivendo i valori agili.

Perché il coaching è così prezioso per l’organizzazione su cui vogliamo operare?

Fondamentalmente, le aziende devono prendere decisioni più complesse a un ritmo più veloce rispetto a prima, questo può essere ottenuto solo distribuendo la conoscenza ed il processo decisionale. Scrum e Kanban, con i loro brevi cicli di feedback ed il focus sulla qualità, portano nella giusta direzione. Senza l’auto-organizzazione i team semplicemente non potranno decollare: i team che si auto-organizzano sono più motivati, più proattivi, e possono prendere decisioni migliori. Questo è esattamente ciò di cui le aziende hanno bisogno oggi e i coach agili le aiutano a raggiungerlo.

Per essere meglio auto-organizzati, i team hanno bisogno del giusto tipo di leadership. Abbiamo riscontrato che gli stili di leadership come il coach, lo stile visionario, la guida e lo stile catalizzante funzionano meglio degli stili che controllano, comandano, fissano gli obiettivi ed il ritmo. Questi ultimi stili sono più efficaci a breve termine, ma sottraggono potere decisionale alla squadra e al coach. A lungo termine ridurranno il livello di autorganizzazione.

Poiché la maggior parte dei manager di medio livello è sotto pressione per ottenere risultati, questi fanno tutto il possibile per ottenerli il prima possibile. I coach sono necessari per insegnare ai membri del team come collaborare e prendere decisioni, e per insegnare ai manager come guidare dei team auto-organizzati, e conseguire un continuo  miglioramento organizzativo.

Le abilità del Coaching Agile

Essere un coach agile di successo richiede un gran numero di abilità diverse. La maggior parte delle persone lo trova relativamente facile da imparare, ad esempio l’agile, il lean thinking e le relative pratiche. Ci sono molti libri in giro, e puoi trovare risposte corrette per molte domande, buoni compromessi e linee guida per molte altre. In termini Cynefin, questo è il dominio ordinato (semplice o complicato).

Imparare le competenze trasversali – come diventare un buon coach – è più difficile. Il coaching è spesso complesso e talvolta caotico: stai ascoltando e guidando la situazione, facendo domande e scegliendo argomenti che soddisfano le esigenze della tua platea. Potrebbe essere necessario porre delle sfide o spronarli ad aprire nuove aree di pensiero. Per farlo in modo efficace, dovrai agire e reagire in modi che non ti vengono necessariamente naturali.

Di seguito, ho elencato una serie di abilità che io penso dovrebbe possedere avere un buon coach agile. Fortunatamente queste abilità sono ampiamente applicabili e la maggior parte delle persone le troverà utili indipendentemente da dove le porterà. Ogni team leader trarrà vantaggio dalle capacità di coaching, ogni product manager dovrebbe comprendere le idee alla base di Lean e Agile e così via.

  • Competenze di coaching — La International Coaching Federation definisce il coaching come collaborazione con i clienti in un processo creativo e stimolante che li ispira a massimizzare il proprio potenziale personale e professionale[nostra traduzione dall’inglese] . Ciò richiede una serie di competenze trasversali che consentono di impegnarsi in conversazioni intelligenti e strutturate che aiutano l’organizzazione del cliente a cambiare in meglio. Questo è difficile e i nuovi coach agili spesso non hanno le capacità di coaching richieste. (Analizzeremo questo problema più avanti nel post del blog.)
  • Conoscenza Agile e Lean — Le teorie, i modelli di pensiero e le pratiche di cui hai bisogno per diventare (più) agile. Poiché i coach agili dovrebbero essere in grado di insegnare agli altri, la loro comprensione dell’argomento deve essere molto buona. Fortunatamente, la conoscenza Lean e Agile non è troppo difficile da acquisire, e la maggior parte delle persone prima o poi la capisce. Se stai lavorando con un grosso “modello agile”, tieni presente che i presupposti che stanno alla base potrebbero non essere validi per tutte le organizzazioni.
  • Abilità tecniche, commerciali e di leadershipIn qualità di coach agile, ti troverai in situazioni in cui devi aiutare un gruppo di persone con alcune pratiche agili specifiche per il loro ruolo. Ciò potrebbe includere l’implementazione della Continuous Integration, la creazione di una board del portafoglio di progetti o essere d’aiuto ai manager per comprendere meglio la servant-leadership. Non è necessario essere esperti in tutte queste aree, ma più ne sai, maggiore può essere il tuo impatto.
  • Abilità di facilitazione — come facilitare qualcuno a fare ciò che deve fare. Come buon facilitatore, fornisci un chiaro percorso e guidi le persone verso il loro obiettivo, senza inserire le tue opinioni o obiettivi.
  • Capacità di insegnamento — Un coach agile ha spesso bisogno di insegnare svariate nuove conoscenze in modo efficace, sempre rispettando il fatto che il pubblico è composto da adulti. Devi anche capire quando è davvero necessario insegnare e come, in seguito, valutare i risultati.
  • Consapevolezza di sé, autoriflessione e miglioramento personale — Un buon coach è costantemente alla ricerca di punti deboli ed è pieno di risorse nel trovare modi per migliorare. Ad esempio, se ti senti incerto sulla tua capacità di fornire un training (autoconsapevolezza), potresti invece organizzare corsi con un trainer professionista. Allo stesso tempo, puoi chiedere il permesso di osservare, o magari di aiutare l’insegnante ed ricevere da questo un feedback (auto-miglioramento).

Agile Coach Competency Framework by Lyssa Adkins and Michael Spayd

L’elenco non è stato creato dal nulla. Si basa sull’Agile Coach Competency Framework di Lyssa Adkins e Michael Spayd, con i chiarimenti di Jon Spruce e Ben Maynard .

La differenza tra un coach agile inesperto ed uno esperto

La differenza tra un nuovo coach agile e un coach agile più esperto è che quest’ultimo ha più tecniche a cui può fare appello, è in grado di vedere schemi più profondi ed è in grado di assemblare e creare nuove tecniche sul posto. Sulla base della mia esperienza di revisione di centinaia di applicazioni CTC (Certified Team Coach), ho cercato di concettualizzare questo in tre dimensioni:

  1. Estensione: quanto è ampia la tua cassetta degli attrezzi di metodi e modelli di pensiero? Questa dimensione è legata alla legge dell’attrezzo: se hai solo un martello, tutti i problemi sembrano chiodi. Più strumenti hai a disposizione, meglio puoi gestire ogni situazione. Un coach principiante può avere solo poche tecniche disponibili, mentre un coach agile esperto ha una vasta libreria di metodi a cui fare riferimento.
  2. Durata: da quanto tempo hai raccolto esperienza? Un principiante potrebbe aver bisogno di istruzioni stampate, mentre un coach esperto può organizzare diversi incontri e workshop a memoria. Un vero maestro è in grado di fondere metodi diversi e sintetizzare nuovi approcci al volo. Questo è anche noto come shu-ha-ri.
  3. Profondità: quanto in profondità riesci a vedere? Un coach agile dovrebbe avere la capacità di vedere sotto la superficie e identificare modelli organizzativi olistici al di là del contesto del singolo team. Se un team non fornisce un software testato che funzioni in modo affidabile, spesso è dovuto dai vincoli e dalle aspettative stabilite dall’organizzazione circostante.

Le persone tendono a migliorare in tutte queste dimensioni nel tempo. L’esperienza e l’apprendimento derivano dal fare, ma i progressi possono essere irregolari e procedere a singhiozzo. Puoi velocizzarlo considerevolmente lavorando in ambienti che incorporano una mentalità agile, dove ogni giorno sarai in grado di osservare buoni esempi e raccogliere buone idee. Il co-coaching in particolare può essere molto educativo. Al contrario, se ti trovi in ​​un’organizzazione agile solo di nome, ti ritroverai a raccogliere modelli di pensiero ristretto e metodi non ottimali.

In qualità di revisore di applicazioni CTC, dovrei anche menzionare che la maggior parte dei problemi tende a verificarsi in due aree. La maggior parte delle domande respinte, o rinviate, manca totalmente di profondità: non esiste la capacità di individuare i modelli organizzativi più ampi. Il secondo motivo più comune è l’insufficienza delle capacità di coaching.

Che tipo di lavoro può trovare un coach agile?

La stragrande maggioranza dei coach agili lavora come dipendenti interni o come consulenti, anche se ci sono molte variazioni.

In qualità di coach agile interno, il tuo lavoro è spesso quello di lavorare con un dipartimento specifico o una specifica unità aziendale, o talvolta un’intera azienda, per aiutarli a diventare più agili. La linea di business può spaziare su tutto l’organigramma, ma è spesso correlata allo sviluppo di software, all’IT o alla ricerca e sviluppo. A volte puoi essere un membro di un dipartimento o di una business unit specifica o appartenere a un dipartimento di coaching che fornisce servizi ad altre business unit. Il lavoro è abbastanza stabile e durante i licenziamenti gli allenatori sono i primi o gli ultimi ad andarsene (il che, tra l’altro, ti dice molto sull’azienda). Hai anche l’opportunità di seguire la stessa azienda per diversi anni per vedere l’impatto a lungo termine del tuo lavoro.

I consulenti hanno più opzioni e ne elencherò alcune di seguito:

  • Puoi lavorare per una delle tante società di subappalto di software che offrono “progetti agili”. Il lavoro spesso ruota attorno all’aiutare i tuoi team di sviluppo software a diventare più efficienti o insegnare e istruire i clienti su come lavorare con un team agile. A volte fornirai anche servizi di coaching gestionale o di trasformazione agile per i clienti, ad esempio parallelamente a un progetto di digitalizzazione svolto dai tuoi colleghi di sviluppo software.
  • Essere un libero professionista potrebbe essere un’opzione interessante se sei coscienzioso, orientato agli affari ed hai una buona reputazione personale. È difficile per le aziende di una sola persona ottenere grandi impegni di transizione, quindi i freelance spesso accettano incarichi di subappalto o si uniscono a un gruppo di persone che la pensano allo stesso modo e che si possono dare lavoro a vicenda. Lo svantaggio è che può essere difficile trovare il tempo per l’auto-miglioramento (cioè leggere libri e seguire corsi) e ci possono essere limitate opportunità di co-coaching con gli altri.
  • Esistono società di consulenza “boutique” come agile42 specializzate, ad esempio, in trasformazioni agili o agilità strategica. Con l’aumento della massa (diciamo, una decina di coach) arriva una maggiore stabilità: puoi permetterti di investire nell’autosviluppo e prendere una pausa tra un incarico e l’altro. In genere vedrai anche casi di clienti più grandi ed interessanti di quelli di un libero professionista, e avrai colleghi a cui puoi fare da mentore o da cui puoi imparare. (Personalmente penso che questo sia un buon compromesso, ma probabilmente sono di parte.)
  • Praticamente tutte le grandi società di consulenza impiegano alcuni coach agili. Il coinvolgimento dei clienti dipende da ciò che vendono gli account manager. Queste aziende lavorano spesso con uno dei grandi framework agili (DAD, SAFe, LeSS, Spotify model, ditene uno) o hanno creato i propri metodi e approcci. Sul lato positivo, c’è spesso un processo applicativo passo-a-passo che porta chiarezza, e ci sono altri coach con cui lavorare e da cui imparare. Sul lato negativo, i processi applicativi predefiniti possono essere rigidi e lasciare poco spazio ai coach per sperimentare e imparare.

Tieni presente che alcune aziende pubblicizzano un coach agile, ma poi forniscono una descrizione del ruolo più vicina a quella di Scrum Master, Project Manager Agile, esperto Jira/TFS o una sorta di Agile-Factotum. Questo significa sempre che l’azienda non capisce cosa sia in effetti un coach agile. Molti buoni coach tendono a rifiutare tali vincoli. D’altra parte, altri possono vederlo come una sfida interessante. La scelta è vostra.

C’è un altro anti-pattern comune, in cui ci si aspetta che un coach agile gestisca i task per tre o quattro team, senza alcun Scrum Master. Limitando l’ambito del ruolo e assicurandosi che il coach sia indaffarato a gestire le meccaniche di Scrum, l’organizzazione perde praticamente tutti i vantaggi che un coach agile può apportare. Ancora una volta, molti bravi coach si rifiutano di assumere questo tipo di incarico.

Oltre alle opportunità sopra elencate, potresti trovare occasionalmente lavori più specializzati. I training agili a volte sono condotti da un coach, che offre approfonditi  corsi di coaching o del supporto agli studenti successivo ad un corso. È noto che i venture capitalist assumono coach agili per, ad esempio, per implementare tecniche di lean-startup. Le società di consulenza gestionale a volte hanno bisogno di coach con esperienza agile, per seguire i dirigenti senior. E occasionalmente potresti trovare un annuncio di lavoro dalla Scrum Alliance o da un’altra organizzazione no-profit in questo dominio.

Quanto guadagna un coach agile?

Lo stipendio per un coach agile varia parecchio. Come regola generale, un coach agile dovrebbe cercare salari simili a quelli di un Senior Project Manager o di un responsabile dello sviluppo, mentre un “experienced lead agile coach” [coach agile di riferimento] o il responsabile dei coach agili dovrebbe ricoprire una posizione simile a un capo dipartimento, con il compenso appropriato.

Nelle organizzazioni piatte o “teal”, i coach agili possono attingere alle loro capacità di facilitazione e coaching per mostrare il valore che stanno contribuendo all’azienda, il che aiuta a negoziare un buon salario. Come libero professionista, dovresti prendere ciò che il mercato offrirà. Porti un’enorme quantità di valore ai tuoi clienti, quindi valuta il tuo lavoro di conseguenza.

Detto questo, alcuni dei principali fattori per lo stipendio includono:

  • La struttura dei costi del tuo paese: ad esempio, un coach in Sud Africa o in India viene pagato meno della metà rispetto a un coach nel Nord Europa, ma il costo della vita è corrispondentemente inferiore.
  • Che tu sia un coach interno o un consulente: i coach interni hanno schemi retributivi simili a quelli degli altri dipendenti: uno stipendio base più forse un piccolo bonus annuo. Un coach che lavora per una società di consulenza può avere un salario fisso più basso, ma una componente più alta basata sulle provvigioni. Un libero professionista è ovviamente completamente dipendente da ciò che può fatturare.
  • Il tuo livello di esperienza, capacità e credibilità: in qualità di coach agile junior, o sostituto di uno Scrum Master, otterrai il livello economico più basso. Un coach “executive” affermato e rinomato può richiedere commissioni molto più elevate.
  • Le certificazioni agili che possiedi: le certificazioni sono importanti, non solo per il percorso di apprendimento ma anche per i segnali che inviano. Dimostrando di avere le conoscenze e l’esperienza necessarie, puoi ottenere impegni più interessanti e meglio retribuiti. D’altra parte, potresti anche essere visto come troppo qualificato per lavori più semplici. Tratteremo l’argomento delle certificazioni in modo approfondito più avanti.
  • Che tu sia anche un trainer (certificato): avere due linee di attività è meglio che avere una sola specialità, e molti coach agili lavorano anche come trainer agili di successo. Formazione e coaching sono due linee di abilità separate, ma si completano a vicenda, e possono aprire opportunità per avere una pratica con solide basi teoriche.
  • La cultura aziendale: indipendentemente dal fatto che tu sia un coach interno o un consulente, scoprirai che alcune aziende hanno una migliore comprensione del valore e dei vantaggi che un coach agile può apportare. Questo avrà un impatto sullo stipendio.

Come diventare un coach agile

Diventare un buon coach agile è un lungo percorso. Non ci sono scorciatoie, anche se puoi velocizzarlo tenendoti in contatto con le persone migliori che puoi trovare. Di seguito, troverai alcune idee e suggerimenti.

Coltiva la consapevolezza e il miglioramento di te stesso

In effetti, questa è la base per diventare bravi in ​​qualsiasi cosa. Rifletti sempre sulle tue prestazioni nel piccolo e nel grande. Osserva le scelte che stai facendo, così come le situazioni in cui qualcun altro ha visto una scelta che tu non hai fatto. Cosa è andato bene e cosa dovresti fare diversamente la prossima volta? Queste sono cose su cui puoi riflettere immediatamente, mentre prendi un caffè dopo una riunione, o più tardi in palestra o durante gli spostamenti.

Quando possibile, ottieni feedback diretto dai tuoi clienti, team e le persone con cui lavori. Prendi in considerazione l’utilizzo di una tecnica come il metodo ROTI (ritorno sul tempo investito) per ottenere un feedback immediato alla fine di ogni riunione o workshop che faciliti. Potresti parlare con le persone con cui lavori per capire cosa stai facendo bene e cosa devi migliorare. Che ne dici di collaborare con altri coach agili per ottenere feedback puntuale e seconde opinioni? Al termine di un incarico a tempo limitato, potresti voler condurre un “colloquio di uscita” formale. Può anche essere utile sedersi e ripensare all’ultimo anno o due, anche se richiede un po’ più di disciplina. Come stanno andando le cose per te? Quali modifiche devi fare?

I coach prosperano in una cultura di squadra incentrata sull’uomo, con uno stile di leadership di coaching. Un’implicazione è, inaspettatamente, che il tuo capo non dovrebbe essere la tua unica fonte di feedback. Un buon leader di coach ti chiederebbe di ottenere il tuo feedback principalmente dalle persone a cui presti i tuoi servizi o con cui lavori. Il team di coach cercherebbe di capire insieme i propri punti di forza e di debolezza, e di elaborare una strategia per migliorare le proprie capacità. Sempre valutando che i propri feedback ed opinioni sono solo un “punto di vista”, sono dati tra molti altri.

Abbraccia la formazione continua

L’istruzione si presenta in molte forme diverse. Ciò include leggere articoli e libri, parlare con esperti del settore, partecipare a conferenze, osservare i maestri al lavoro, seguire una formazione formale, iscriversi a studi post-laurea o, in generale, cercare di raggiungere un obiettivo prefissato. Puoi anche sforzarti per ottenere un certificato di coaching rilevante, in quanto ciò ti offre un curriculum, o una lista di abilità, più mirato.

L’apprendimento avviene automaticamente per la maggior parte delle persone, ma puoi accelerarlo concentrando i tuoi sforzi. Prenditi un momento per identificare le tue attuali aree di interesse, quindi lavora per ottenere un rissunto di ciò che è disponibile. Chi sono le autorità in materia? Quali libri hanno scritto, quali modelli e teorie hanno creato? Su quale lavoro stanno costruendo, e chi ora sta estendendo ulteriormente il loro lavoro?

Ottieni una certificazione di coaching (agile) di base

Anche una certificazione di base sarà vantaggiosa, se è del tipo giusto e supportata da un’organizzazione credibile come l’International Coaching Federation, la Scrum Alliance, ICAgile o una qualsiasi delle altre associazioni menzionate in questo post sul blog. agile42 offre le seguenti certificazioni di coaching agile:

Ricorda che non tutte le idee e i concetti sono ugualmente affidabili. Alcuni lavori sono ben studiati e supportati da risultati logici ed empirici. Per citarne alcuni, ho grande fiducia nei Lean product development concepts [concetti di sviluppo Lean di prodotto] presentati da Donald G. Reinertsen e in Karl E. Weick e nel loro lavoro sulla psicologia organizzativa. Lo stesso vale per il modello di creazione di senso Cynefin e i relativi concetti di Dave Snowden.

Altre idee poggiano su fondamenta traballanti o inesistenti. Ad esempio, la programmazione neurolinguistica (PNL) e l’indicatore di tipo Myers-Briggs (MBTI) sono stati entrambi smentiti come pseudoscienza. Non posso raccomandare di farne la base della tua carriera.

Esistono numerose scuole di coaching che soddisfano questi criteri e sono generalmente accettate nel settore del coaching agile, tra cui:

Quando si tratta di Scrum, Kanban, Lean, vari processi su larga scala, ecc. c’è un gran numero di corsi di formazione offerti, con e senza certificazioni. Quando scegli un coaching agile, tieni presente quanto segue:

  • I migliori insegnanti sono anche coach praticanti. La combinazione di esperienza pratica e conoscenza teorica è difficile da battere.
  • La Scrum Alliance stabilisce il livello più alto per i propri trainer: è notoriamente difficile diventare un Certified Scrum Trainer (CST). Per questo motivo i loro corsi Scrum sono generalmente migliori dei concorrenti.
  • Se desideri o necessiti di una certificazione, assicurati di scegliere una buona autorità di certificazione. Una buona certificazione è un vantaggio; una cattiva certificazione è una responsabilità.

Fai esperienza di coaching

È stato detto che ci vogliono 10.000 ore per padroneggiare un’abilità. Alcune persone affermano che lo sforzo deve essere applicato in modo ponderato e diligente, mentre altri pensano che sia più una linea guida generale, e ancora altri sostengono che tutto questo è solo una grossolana semplificazione. Indipendentemente da ciò, siamo tutti d’accordo sul fatto che devi investire tempo, sforzi, pratica e riflessione per diventare un esperto. Quindi inizia presto, preferibilmente ieri, e ricorda che non è mai troppo tardi per trasformare i fallimenti in esperienze di apprendimento!

Cerca di massimizzare la diversità nel tuo lavoro. Ciò significa lavorare con tutti i tipi di industrie e tecnologie, piccole aziende e multinazionali, startup e ONG, nel tuo paese d’origine e dall’altra parte del mondo. Ogni ambiente aggiuntivo e dominio aziendale che conosci ti darà nuove sfide e nuove esperienze.

Nella maggior parte dei settori, ad esempio, troverai vincoli e normative che obbligano le persone a lavorare in determinati modi. Ad esempio, le banche e le compagnie assicurative devono far fronte a una regolamentazione pesante e al desiderio di essere percepite come affidabili dai loro clienti. I giochi per dispositivi mobili sono meno regolamentati e le persone accetteranno un certo livello di difetti. Il software incorporato in una pompa sul fondo di un pozzo potrebbe non essere mai aggiornato, mentre gli aggiornamenti a un’app Web possono essere testati e distribuiti automaticamente non appena lo sviluppatore preme Ctrl-S.

Acquisire esperienza richiede autoriflessione e miglioramento , come accennato in precedenza, ma anche una certa dose di audacia e fortuna: la volontà di uscire dalla propria zona di comfort e provare cose nuove, anche se all’inizio potresti non riuscire. Come agilisti dovremmo essere ben preparati a lavorare in piccoli lotti, ispezionare i risultati e adattarci per la prossima volta. Einstein ha una serie di ottime citazioni su questo argomento, tra cui “Una persona che non ha mai commesso un errore non ha mai provato nulla di nuovo” e “La follia è fare sempre la stessa cosa e aspettarsi risultati diversi”.

Mentre raccogli esperienza, assicurati di fare un vero e proprio coaching agile . Questo non è lo stesso che essere uno Scrum Master per un team o guidare la community dei Product Owner. Il coaching di Scrum Master e leader in contesti multi-team richiede una conoscenza più profonda e più ampia, inclusa la capacità di insegnare e fare da mentore alle persone.

Quali certificazioni sono importanti?

Ci sono molte certificazioni che sembrano utili per un coach agile. Ma come fai a sapere quali valgono la pena e quali no? Perché spendere un sacco di soldi e tempo per un certificato specifico, quando puoi ottenere un altro certificato più velocemente e per una frazione del prezzo?

La risposta sta nel signaling, un concetto originariamente introdotto dall’economista premio Nobel Gary Becker. Ha affermato che è molto difficile capire i talenti o le capacità di qualsiasi persona, quindi i potenziali datori di lavoro userebbero i diplomi universitari come proxy. La tua laurea o master o dottorato invia un segnale su di te – e così fa anche solo essere accettato in un’università della Ivy League, anche se abbandoni gli studi più tardi.

Avere una buona certificazione di coaching agile indica che conosci le tue cose. Dice alle persone che hai investito molto tempo e risorse nell’apprendimento delle giuste abilità. Dimostra che un gruppo di revisione, composto da coach agili esperti, ha ispezionato le tue credenziali, valutato le tue capacità e ti ha ritenuto degno.

Anche la distinzione di Becker tra università d’élite e non d’élite è utile. In questo caso la “Ivy League” delle istituzioni di coaching agile è composta da sole tre organizzazioni: la International Coaching Federation, la Scrum Alliance e l’International Consortium for Agile (ICAgile).

Si possono sicuramente trovare altri certificati di coaching agile, che vanno dal discutibile al vero e proprio imbarazzante.

Quali certificazioni di coaching dovrei evitare?

Le certificazioni relative a un quadro di processo specifico sono considerate leggermente sospette. Arrivare con una soluzione predefinita è in conflitto con i principi del coaching, il che significa che quelle certificazioni sono segnali deboli o confusi. Le persone che non conoscono meglio potrebbero rimanere impressionate, ma quelle che sanno cercheranno ulteriori segnali.

Evita tutte le certificazioni di coaching che possono essere ottenute immediatamente attraverso un esame online a scelta multipla. In primo luogo, il coaching è un’abilità complessa che è estremamente dipendente dal contesto e non esiste un modo automatizzato per valutare il tuo livello di abilità. Le domande a scelta multipla sono del tutto inadeguate per il lavoro: le domande o stanno conducendo o la differenza si riduce alla semantica pignola. Le risposte e i saggi in formato libero funzionano meglio, ma non possono essere valutati da un computer. Devono essere valutati e classificati da esperti umani, il che aumenta i costi e i tempi di consegna.

In secondo luogo, le persone possono imbrogliare i test, e lo faranno. Se rimani bloccato su una domanda particolarmente difficile e fai un ping a un amico a riguardo, chi lo saprà mai? Se acquisti il ​​foglio delle risposte online, o paghi qualcuno che faccia l’esame per te, chi lo saprà mai? E se hai fatto l’esame onestamente e correttamente, chi lo saprà mai?

Tali certificazioni non solo sono inutili, sono una responsabilità perché inviano segnali sbagliati. La gente penserà che sei ignorante o credulone, o che cerchi di ingannarli.

Certificazioni di puro coaching

L’ International Coaching Federation è il gold standard per il coaching sistemico a livello globale. Esistono numerose organizzazioni regionali che applicano lo stesso livello di rigore, tra cui l’ European Mentoring and Coaching Council (EMCC) e l’ Association for Coaching (AC) . Se puoi presentare anche una certificazione entry-level da uno di questi, le persone daranno che le tue abilità sono sufficienti per il coaching agile.

Certificazioni specifiche per il coaching agile

Esistono due fonti affidabili di certificati di coaching agile: Scrum Alliance e International Consortium for Agile (ICAgile).

La Scrum Alliance fornisce due certificazioni direttamente applicabili al coaching agile: Certified Team Coach® (CTC) e Certified Enterprise Coach® (CEC) . Sono entrambe pure valutazioni delle competenze con un percorso di apprendimento autoguidato, e c’è molta sovrapposizione nei requisiti, così come nel processo di candidatura. Dovrai strutturare tu stesso il processo di apprendimento, lavorando da solo per assicurarti di soddisfare i requisiti – sufficienti capacità di coaching, esperienza pratica, formazione e sensibilizzazione e così via – e rimanere in contatto con mentori che possono fornire guida e consiglio. Quando ho fatto domanda per il CEC, mi ci sono voluti due anni.

Insieme al Certified Scrum Trainer® (CST) , il CTC e il CEC sono considerati certificazioni di “livello guida” da Scrum Alliance. Ciò comporta determinati diritti e obblighi: CTC e CEC possono ad esempio conferire certificazioni CSM attraverso il coaching, proprio come possono fare i CST attraverso la formazione. Ciò significa anche che Scrum Alliance applica criteri più severi rispetto ad altri.

Vale la pena ricordare che Scrum Alliance è un’organizzazione senza scopo di lucro che non ha l’obiettivo di fare soldi. Possono permettersi di adottare un approccio serio alle certificazioni, e questo è chiaramente visibile soprattutto a livello di guida.

L’International Consortium for Agile, noto anche come ICAgile, è supportato da diversi buoni nomi nel settore del coaching agile. Sono generalmente considerati un fornitore affidabile e rispettabile di certificazioni. Simile a Scrum Alliance, forniscono due percorsi di certificazione rilevanti, Team coaching e Enterprise coaching. A differenza delle certificazioni Scrum Alliance, ICAgile è più strutturato: devi seguire tre corsi specifici, e poi superare una valutazione delle competenze. Tuttavia, c’è poca sovrapposizione tra il team e il percorso Enterprise, i corsi sono, ad esempio, totalmente diversi.

Vuoi diventare un coach agile?

Grande! Indipendentemente da dove parti, prendere la decisione di iniziare è il primo passo del percorso. Scopri l’Agile Coach Competency Framework e fai un’autovalutazione. Dove sono i tuoi punti di forza? Quali sono le tue debolezze? Sfoglia la nostra formazione, scegli un’abilità e continua a muoverti nel tuo percorso.

Foto copertina di Allan Mas da Pexels