L‘umanizzazione dell‘ambiente di lavoro e altri aspetti del ruolo di coach
Il coach e formatore Giuseppe Di Simone (residente in Svezia ma italianissimo di formazione) è stato ospite di Francesca Postiglione per Humanagement, il podcast di Habeetat, l’Innovation Hub di weBeetle.
In questa intervista si esplora il concetto di crescita personale e professionale attraverso il ruolo dello Scrum Master, spesso frainteso nell’industria IT e aziendale in generale. Giuseppe sottolinea come la cultura occidentale fatichi a comprendere l’importanza di un coach in ambito lavorativo, a differenza dello sport dove è considerato essenziale. La metafora meccanica usata per descrivere le aziende è limitante; un approccio più simile allo sport o al giardinaggio sarebbe più appropriato per spiegare la necessità di guida e sviluppo all’interno di un team.
Giuseppe evidenzia come il coach o lo Scrum Master debbano essere visti come un giardiniere, che prepara il terreno per la crescita delle competenze dei membri del team, promuovendo autonomia e flessibilità. Questo ruolo richiede di gestire conflitti, prendere decisioni di gruppo e fornire feedback costruttivi, tutte abilità fondamentali per una leadership distribuita. Giuseppe difende la multipotenzialità contro l’iperspecializzazione, sostenendo che un approccio olistico alla formazione e alle competenze sia più efficace per affrontare le sfide attuali. La sua esperienza personale e professionale, basata su valori umanistici e attività di volontariato, ha fortemente influenzato il suo metodo di lavoro, che punta a rendere gli ambienti lavorativi più umani e collaborativi.
Potete leggere o ascoltare l’intervista completa di Francesca Postiglione a Giuseppe De Simone.
Foto di Filip Urban
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